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marcellabricchi

Il Counseling Filosofico nella prevenzione del disturbo psichico


Nel mio progetto di tirocinio ho voluto occuparmi di persone che già conoscevo e che, in qualche modo, hanno partecipato agli eventi della mia vita in tempi diversi, ma con i quali ho instaurato un rapporto di confidenza e di empatia ancora prima di addentrarmi nelle loro vicissitudini esistenziali. L’esperienza si è rivelata, dal canto mio, estremamente interessante in quanto sono emerse tematiche molto differenti l’una dall’altra, variando dalle difficoltà sul piano lavorativo e con i colleghi, alle incomprensioni familiari, sia all’interno delle relazioni di coppia, che nei rapporti con i genitori e con i parenti. Ho notato che tutte le problematiche da loro messe in luce hanno alla base un comune denominatore che è il disagio esistenziale, consistente nel non sentirsi accolti e compresi nelle situazioni che si trovano a dover fronteggiare e dalle persone da cui sono circondati, come se in qualche modo si sentissero estranei a certe dinamiche a cui devono adattarsi ma in cui non si sentono autentici. Ritengo che molte volte le persone che si trovano ad affrontare qualche forma di disagio esistenziale cerchino di trovare da sé una soluzione al loro problema, spesso chiudendosi e rinunciando all’aiuto che un professionista del campo, quale può essere il Counselor Filosofico nel caso specifico, può offrire loro per individuare una “stradina”, così come è stata definita da Paola, una mia consultante, o avere un’intuizione risolutiva. È stato proprio il caso di Paola a orientarmi verso il tema del mio progetto di tirocinio, sottolineando l’importanza del Counseling Filosofico come strumento d’intervento nei casi in cui l’aggravarsi di una forma di depressione esistenziale o di disagio “dell’anima” possa trasformarsi in un vero e proprio disturbo psichico.

Lo scopo del Counseling Filosofico, in questo senso, è di orientare il consultante all’accettazione del fatto che il dolore interiore, così come quello fisico, sia parte essenziale della nostra sofferenza, anzi affinché esso rappresenti un elemento che consenta la valorizzazione del suo opposto.

Al di là di questo controllo razionale, subentra il teatro della “follia” che è appunto il regime della polivalenza, in cui saltano tutte le categorie di spazio e di tempo, come accade nei sogni e nelle situazioni d’amore e in cui si assiste ad una vera e propria sospensione di questo sistema di regole dominato dalla vigilanza della ragione.

Il Counseling Filosofico può in questo modo aiutare il cliente a guidare, canalizzare questa dimensione predominante della follia che è insita in noi, in modo da riuscire a dominarla, potenziando da un lato la nostra creatività e, dall’altro, imparando a gestire quei momenti di sofferenza che rappresentano una precondizione delle sue più temibili manifestazioni in termini di disturbo psichiatrico.

Nel testo Angoscia esistenziale, Lodovico Berra spiega come sia difficile per un individuo accettare l’idea della sofferenza e riconoscerla come parte essenziale e integrante della nostra vita al punto da attribuire una diversa percezione del mondo, aprendo la coscienza ad una visione più ampia e profonda, orientata verso la trascendenza.




https://www.sscf.it/Rivista-Italiana-di-Counseling-Filosofico.html

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